I funzionari di più alto livello, capi di dicastero o, come diremmo oggi, ministri, erano i mer "coloro nei quali è la bocca" (cioè in grado di comandare). Erano controllati da ispettori del re o del visir. A occuparsi dei distretti (nòmoi), ossia delle circoscrizioni corrispondenti ai nuclei territoriali che oggi chiameremmo province, stavano i governatori, nominati direttamente dal faraone, ma scelti sul posto e revocati a suo piacere. Li affiancava un referendario che, alla periferia, aveva la stessa funzione esercitata al centro dal visir. Nell’Alto Egitto le province furono sempre 22, mentre nel Basso Egitto il loro numero variò, nel tempo, da 13 a 17. Governatori con poteri speciali di polizia amministravano le Oasi Occidentali, soggette alle scorrerie dei libi. Questi erano scelti tra i militari di rango, che di rado accrescevano il loro prestigio dal momento che, fino all’epoca del Nuovo Regno, l’Egitto, protetto dal mare e dai deserti, raramente dovette combattere per difendersi.